Soggetto
Peppino,segretario comunale
di un paesino del sud,giunge a Roma per ottenere la deviazione
dell'autostrada e rintraccia il cugino Antonio che precedutolo
in questa missione si e' invece dato alle bellezze di via
Veneto.I due si danno alla "dolce vita".Giunge
il severo nonnetto che prima di occuparsi personalmente
dell'autostrada decide anch'egli di fare una capatina a
Via Veneto.
Critica e curiosità
Il film che è una evidente
parodia della "Dolce vita" di Fellini , viene
prodotto da Gianni Buffardi il marito di Liliana de Curtis
. La prima scena a via Veneto viene girata da Mastrocinque
ma alcuni giorni dopo venuto in contrasto con la produzione
abbandona il set . La regia viene quindi affidata a Sergio
Corbucci e la sceneggiatura scritta man mano che procede
la lavorazione del film . Vari i tagli della censura , in
particolare viene tagliata una scena considerata volgare
in cui Totò e Peppino prendono in giro i personaggi
della dolce vita con riferimanto all'Odissea : " Qui,
guardati intorno, sono tutti Proci" dice Totò
e Peppino risponde : "Me ne sono accorto " ribatte
Totò : " Oggi essere Procio è un titolo
d'onore . Io , per esempio , se fossi in te , dato che hai
anche il fisico , modestamente , fatti Procio! " e
ancora " Tu sei scemo! " " Fatti Procio!
" " Ma vattene " . Altra scena tagliata quella
in cui Totò rincorrendo un ministro , interpretato
da Peppino De Martino , fin dentro una chiesa gli si inginocchia
vicino chiedendogli un posto di lavoro .
Scriveva Mauro Manciotti : " Sergio Corbucci , dopo
aver firmato numerosi copioni rivistaioli , è passato
al cinematorafo , dirigendo questa ennesima puntata della
serie Totò , Peppino e ...[..] Parodia condotta non
tanto secondo un gusto di piacevole divertimento , ma spesso
con mano e allusioni più equivoche , di pornografia
fine a se stessa .
Da un articolo non firmato sul Corriere Lombardo : "
Fosse almeno una parodia del film di Fellini ! [..] Totò
e Peppino fanno del loro meglio per salvare il film dal
mare di banalità ". |