Totò all'Inferno

1955

Regia : Camillo Mastrocinque
Soggetto : da un'idea di Antonio de Curtis
Sceneggiatura : Metz,Nelli,Mangimi,De Tuddo,de Curtis,Mastrocinque,Fulci
Fotografia : Aldo Tonti
Scenografia : Alberto Boccianti
Musica : Pippo Barzizza
Montaggio : Gisa Radicchi Levi
Aiuto regia : Leopoldo Savona
Direttore produzione : Alfredo De Laurentiis
Produzione : Carlo Ponti,Excelsa Film,Roma
Durata: 90 minuti

Interpreti e personaggi:
Totò ( Antonio Marchi)
Maria Frau( Cleopatra )
Dante Maggio( Pacifico )
Ubaldo Lay( Belfagor )
Nerio Bernardi( Satana )
Franca Faldini( Maria )
Erika Sendecher( Lucia )
Mario Castellani( Cri-Cri / il marito della dirimpettaia )
Maja Jusanova( miss Angoscia )
Mario Pisu( Tolomeo )
Vincent Barbi( Al Capone )
Aldo Giuffrè( Minosse )
Gustavo Giorgi( Mustafà )
Fulvia Franco( la dirimpettaia )
Galeazzo Benti( il cantante )
Wilma Casagrande( la signora della pelliccia )
Guglielmo Inglese( il cavalier Scartacchione )
Olga Sorbelli( la madre di Cleopatra )
Giulio Calì( Caronte )
Pietro Tordi( il vero pazzo )
Tino Buazzelli( il diavolo segretario )
Amedeo Girard( Cicerone )
Fanny Landini( la fidanzata di Antonio )
Mario Passante( il padre di Antonio )
Mara Werlen( Elena di Troia )
Ignazio Balsamo( l'infermiere )
Salvo Libassi( l'uomo con il fucile )
Cristina fanton( Messalina )

Altri interpreti :
Teresa Vallesi, Mara Morgan, Anna Berardelli

Soggetto

Dopo una serie di tentati suicidi il ladro Totò annega e si ritrova all'inferno,dove incontra Cleopatra da lui amata in una precedente vita quando era Marcantonio.Per la gelosia di Satana è costretto a fuggire sulla terra ma viene ripreso dai diavoli Alla fine Totò' si sveglia e si accorge che era solo un incubo.

Critica e curiosità

" Totò all'inferno " è il primo degli undici film diretti da Camillo Mastrocinque , in questo Antonio de Curtis è autore del soggetto e Totò e' uno dei co-sceneggiatori . Nel film viene usato il bianco e nero nelle scene di vita reale ed il colore per le scene della discesa all'inferno . Da ricordare lo sketch delle sorelle siamesi e quello del pazzo d'amore ripresi dal suo repertorio teatrale .
Scriveva Vittorio Ricciuti : " [..] E Totò , che è anche autore del soggetto , si è preoccupato di imbastire qualcosa che aderisse alla sua maschera più tipica , quella che in fondo , più è popolare e gradita al pubblico : la maschera di un Totò spettrale e funambolico che storcendo il collo o contorcedosi come se fosse fatto di più pezzi ha lo straordinario potere di far ridere come nessun altro attore comico lo ha .[..] " .
E il solito "vice" dalle pagine del Messaggero : " [..] E' narrato in modo semplicemente caotico , senza la minima ricerca di originalità nè da parte del oggettista , che è lo stesso Totò , nè da parte degli sceneggiatori , che sono responsabili di un dialogo altamente insipido . La regia [..] non conta più del resto nè vale la pena di nominare gli attori che prendono parte alla carnevalata . Qualche altro film come questo qui , e si finisce all'inferno per advvero ".

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