"
[..] La nuova rivista di Totò, o, meglio la nuova
rivista che Michele Galdieri ha ideato per Totò era
in prova da quasi un mese e mezzo, e la prima rappresentazione
ha subito quattro rinvii. Galdieri avrà voluto fare
qualcosa di più di ciò che avevano fatto,
per Vanda Osiris, Garinei e Giovannini, così come
Macario aveva voluto, a sua volta, schiacciare anche lui
la sua antica compagnia di ribalta, con l'opulenza del suo
spettacolo. E' una gara a chi spende di più [..]
,a chi fa lo spettacolo più sontuoso e più
lungo, a chi richiede, per fermare il pubblico agli ingressi,
i maggiori contingenti della Celere. Giova, alla rivista,
questa tendenza al gigantismo? Giovano queste proporzioni
elefantiache? [...] E' probabile che, immersi nel colossale
fino alla gola, gli stessi attori perdano il controllo degli
effetti. Uscito dal teatro l'ultimo spettatore, comincia
un nuovo lavoro, quello dei tagli. Solamente messa a confronto
con il pubblico la rivista mostra le sue falle e le infiltrazioni
d'acqua. Si spiegano cosi i malumori che ieri sera, durante
il secondo tempo della rivista, il pubblico del Nuovo ha
fatto sentire con una certa insistenza, seguiti subito,
appena il "quadro" lo soddisfaceva, da raffiche
di entusiasmo [...]. Il pubblico voleva Totò, o la
scena di vasto e grandioso effetto: le romanze, i duettini,
i tubettini, i couplets lo stancavano subito, qualche volta
anche a torto. [...] Bada che ti mangio va sottoposto ad
una energica cura dimagrante. Ha tutta la materia e la qualità
di uno spettacolo di classe europea. Michele Galdieri, Totò
e Remigio Paone avranno certamente capito dove bisogna lavorare
di forbici. Se ne gioverà anche la amenissima comicità
di Totò, che potrà avere più spicco
se gli sketches saranno più brevi.[..] " .
|