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Ci dicevano che Galdieri è lentissimo nella elaborazione
delle sue "gags". Ma, poiché ci "azzecca"
sempre, la lentezza dimostra la serietà dei propositi.
Comunque, vuoi col Quando ti dico: va ... tranquillo vai,
vuoi col Disse una volta un biglietto da mille, vuoi con
quest'ultima nuovissima rivista, egli ha puntualmente saputo
mettersi sui binari del favore popolare e della voga. Qui
sta il problema della rivista: non essere né in ritardo
né in anticipo sugli avvenimenti più noti.
Il pubblico ride e si esalta a misura che lo spirito proveniente
dal palcoscenico si assottiglia nelle allusioni; la gente
sente il sale nelle sue pia- ghe e, cedendo al conformismo
di "quando tutto manca ... non ci rimane che farci
una risata", sghignazza. Inoltre si ride volentieri
soprattutto di colui che ci passa accanto o sopra i piedi
e ha la faccia feroce e magari picchia sodo e alla cieca
secondo come garba al suo chiuso umore; perché qualcosa
di ridi- colo nel violento passante si può sempre
trovarla. E questa sarebbe la morale meglio apprezzata della
garbata e adeguata rivista di Galdieri. Sulla comicità
di Totò, se nel programma dello spettacolo non fossero
riportati i giudizi di critici come Franci, De Feo, Sarazani
e Patti, ci sarebbe piaciuto scrivere le nostre dieci righe.
Ma che figura, poi, buoni ultimi? Perciò al bravissimo,
al simpaticissimo Totò dedichiamo soltanto la nostra
adesione sentimentale e il nostro entusiasmo di spettatori.
Il quale vada anche ad Anna Magnani, unica attrice comica,
ci sembra, degna di far coppia con Totò [..] "
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