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[...] I due autori hanno soprattutto avuto di mira il "buongusto".
E son riusciti nel lodevole intento. La rivista evita infatti
certe banalità e certo spirito grossolano che troppo
spesso deturpa di teatro. Non solo. Si è voluto far
di essa non un centone di scene scucito, ma una cosa armonica,
governata , per così dire, da un nesso logico che
unisce un quadro all'altro, permettendo così al pubblico
di raccapezzarsi pur fra tanta varietà di episodi.
Buona l'interpretazione. [...] Totò ha dato la stura
a tutta la sua originalissima comicità [...] "
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