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Si sa bene come queste riviste - inscenate con modestia
di mezzi e presentate in edizione ridotta a completamento
dello spettacolo cinematografico [ ... ] - non che essere
giudicate con rigoroso ( o approssimativo) criterio artistico,
debbano essere soltanto intese come un motivo - e magari
un pretesto - offerto all'astro o agli astri principali
di questa o quella compagnia per dar saggio della loro bravura.
Iersera, l'astro prinqipale era Totò, il comico napoletano
ch'è ormai pienamente entrato nella simpatia del
pubblico e che, d'altra parte, s'avvia decisamente a conquistare
una sua originale personalità artistica . Sull'esile
traccia di cui si è parlato innanzi, il vivacissimo
comico partenopeo ebbe dunque modo di fare ancora una volta
sfoggio delle sue doti naturali e delle particolari risorse
della sua arte esibendosi persino in una parte di soubrette
che, mentre riconosciamo volentieri sia stata da lui resa
con accorto e prudente senso di misura , riteniamo , per
nostro conto, di gusto discutibile [..] " .
[Anonimo], Oggi e Domani, Roma, 3 gennaio 1932 .
" [..] Il comico Totò ha
cantato , danzato e recitato quella sua tipica maniera grottesca
disarticolata che l'assomiglia , anche fisicamente , a Buster
Keaton .Mescolando il vernacolo partenopeo alle battute
del copione ha divertito assaissimo il pubblico che ha applaudito
a piene mani [...] " .
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