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Il primo tempo di questa rivista è forse la cosa
più azzeccata che Michele Galdieri abbia ideato finora:
ottimo lo spunto iniziale, frequenti le trovate, ben torniti
i versi; insomma, una serie di quadri interessanti e spassosi.
Poi, l'interesse non è più così continuo;
e si spegne di tanto in tanto, per riaccendersi quando Totò
compare alla ribalta.Giacché Totò, tranne
alcune eccessive scurrilità finali che non gli sappiamo
perdonare, ha dimostrato ieri sera di essere ben lontano
dall'esaurire la sua vena comica. E' questo senza dubbio
il più autentico e intelligente fra i nostri mimi;
e ogni volta che sa attenersi al giusto mezzo, senza cadere
nelle antiche volgarità e senza voler respirare in
cieli che non sono i suoi, egli riesce a creare macchiette
spassosissime e a stabilire col pubblico una irresistibile
comunicativa. La rivelazione della serata è stata
Clelia Matania, nuova alla rivista, che ha recitato, cantato
e ballato con garbo e spigliatezza straordinaria: la figurina
della zitella inglese, da lei creata, costituisce forse
il "pezzo" migliore di tutto lo spettacolo. Assai
bella, elegantissima e molto brava Lucia D'Alberti; e ottimi
tutti gli altri; fastosi i costumi. Gli applausi hanno raggiunto
vertici ormai irraggiungibili da un genere che non sia la
rivista e da un autore di riviste che non sia Galdieri.
Evidentemente, sono questi i gusti del pubblico".
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