"[...]
La rivista , scritta da tre nostri brillanti colleghi romani
, che si dissimulano sotto lo pseudomino di "Masera",
nel suo spunto lieve e brioso, se non peregrino, nelle sue
tipiche macchiette caricaturali e nel continuo succedersi
di danze pittoresche, coreografie policrome, raggruppamenti
di massa a grande effetto, conseguì uno schietto,
unanime successo d'ilarità e d'allegria. La Ippaviz,
mirabile come sempre di vivacità e di malizia nelle
varie personificazioni dell'azione, il brillantissimo Barbetti,
Totò, la Ferri, il Romigioli, la Lises, e tutti gli
altri pregevoli elementi della compagnia Maresca insieme
al corpo di ballo contribuirono largamente al successo [...]
Sontuosa e pittoresca la messa in scena, e assai suggestivi
i costumi [...] " .
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